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Dal 13 Dicembre 2025 al 6 Gennaio 2026 ha luogo la l'undicesima edizione della mostra di presepi provenienti da varie parti del mondo, organizzata dalla Famija Moncalereisa ed ospitata nella sede di Via Alfieri, 40, nelle vicinanze del Castello Reale. Più di cinquanta presepi, dal più piccolo che può essere tenuto nel palmo di una mano, ai più grandi, come il villaggio piemontese del Monferrato o quello meccanico con personaggi in movimento ed effetti di luce o quello proveniente dal Museo di Cracovia raffigurante una grande basilica polacca. L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con le Parrocchie Santa Maria della Scala, l’associazione Trofarello Sport e Cultura, artisti, maestri artigiani e collezionisti ed è stata possibile grazie al patrocinio contributo dell’Amministrazione della Città di Moncalieri, del Consiglio Regionale del Piemonte e di molte aziende e privati.
Presepi da tutto il mondo L’edizione 2025 vede esposti tanti presepi provenienti da varie parti del mondo e mai esposti. Anche quest'anno una Natività è posizionata su di una barca, la tradizionale batli-na piemontese, che nei tempi passati, nel tratto moncalierese del fiume Po, trasportava sabbia, ghiaia, legnami ed altre merci. Non mancano gli storici presepi in stile napoletano. Poi una serie di presepi, alcuni non più grandi di un palmo di una mano, altri ancora più piccoli, altri realizzati dentro bottiglie, fiaschi e caffettiere. Anche quest’anno non possono mancare le realizzazioni ad uncinetto di Ada Pavesio ed un quadro con la Natività in mosaico composta da migliaia di frammenti realizzata da Vittorio Rapello. Il Presepe meccanico Realizzato dall’Associazione Trofarello Sport e Cultura, il presepe meccanizzato si sviluppa su due piani con una superficie superficie di oltre 25 metri. È un grande presepe meccanico composto da più di sessanta figure in movimento inserite nel paesaggio tipico del presepe ambientato in Palestina, con cicli d’acqua per il fiume ed il mulino, artigiani al lavoro e fuochi di bivacco, e etti di luce con i cambiamenti dall’alba al tramonto, alla notte, con la tradizionale stella cometa, ma anche con pioggia, temporali, fulmini e tuoni. Un particolare curioso sono gli effetti sonori, ovvero i rumori del fabbro e di altri artigiani, il belare delle pecore, il canto del gallo, il muggito delle mucche e tanti altri ancora. Il grande villaggio monferrino Sviluppato su una grande superficie di oltre dieci metri quadrati al centro del salone quest’anno è un presepe piemontese, che raffigura un paesaggio monferrino che vuole ricordare il mitico Gelindo, il pastore che giunge per primo alla grotta del bambin Gesù rappresentato nel teatro popolare in dialetto per anni ed anni ed interpretato da Gipo Farassino e poi da Giovanni Mussotto. Giancarlo Berruto, presepista dotato di grande abilità, ogni anno ricrea un paesaggio con le case, la chiesa, una fontana, un forno, insomma un paesaggio nel quale calarsi con il cuore nel magico periodo di Natale. Il visitatore può ammirare che ogni angolo, ogni rappresentazione del villaggio è unica, realizzata da questo artista che si definisce artigiano del presepe che usa legno, cartone, gesso, stracci ed altri materiali cosiddetti ”poveri”, poi dipinti che diventano opere graziose. Berruto ama citare questa frase: “le mani realizzano ciò che dal cuore, tramite la mente, viene trasmesso”. Ed il presepe nel villaggio diventa un’opera d’arte.